domenica 10 febbraio 2013

Chi l'avrebbe detto...

Chi l'avrebbe detto che quel viaggio organizzato con due amici si sarebbe rivelato cosi importante per il mio futuro?
Sicuramente per me era, già prima di partire, una cosa incredibile che avrebbe segnato in ogni caso il mio modo di vedere il mondo.
Fino a quel momento non avevo mai superato i confini della vecchia Europa, tanti viaggi e momenti indimenticabili ma sempre tra le braccia di quello che viene considerato il mondo civilizzato ed economicamente sviluppato, perchè anche io come la maggior parte delle persone quando sentivo la parola Perù immaginavo terre selvagge, gente poco civilizzata, povertà insopportabile, un mondo troppo diverso da quello in cui vivevo e che nonostante mi avrebbe colpito e affascinato sarebbe stato duro affrontare perchè troppo lontano dalla mia cultura e dal mio modo di vivere...dimostrazione che l'ignoranza crea paure fondate sul nulla.
Ricordo ancora le parole di H. in un ristorante di Madrid mentre aspettavamo di imbarcarci per il volo più lungo che avessi affrontato fino a quel momento, a me ed all'altro nostro compagno di viaggio A.:"Ragazzi, non so cosa voi vi aspettiate veramente dal Perù e da Cusco, spero siate coscenti che è un mondo totalmente differente", parole che miscelate con l'adrenalina e l'emozione per quel viaggio incredibile appena cominciato mi resero ancora più teso e curioso di quanto già non fossi.
"H. in Perù ci è nato, sa di cosa parla, anche se ormai è uno dei nostri dopo tanti anni in Italia, non pronuncerebbe queste parole se non avesse un minimo di preoccupazione nei nostri confronti...ma finalmente vedrò cos'è un paese in via di sviluppo, finalmente vedrò con i miei occhi cose che fino ad ora ho letto solo sui libri, finalmente scoprirò cosa c'è dall'altra parte del mondo", questi erano i pensieri ricorrenti in quelle ore di viaggio.
L'aereo atterra all'aereoporto Chavez di Lima, il primo impatto con il Perù è in un certo senso deludente, mi faccio le prime impressioni nel tragitto in taxi che ci porta dall'aereoporto all'ostello in cui passeremo la notte prima di imbarcarci per Cusco; mi si presenta davanti una città enorme caratterizzata dal cielo grigio, un traffico terrorizzante, quartieri anomini e quasi tutti uguali, quando ariviamo a Miraflores rimango ancora più basito, grandi centri commerciali, McDonald ovunque, e gente ricca...tutto mi sarei aspettato in Perù tranne gente che sembra più ricca di quella che avevo lasciato in Italia, mi rendo conto che questo non è il vero Perù e nemmeno la vera Lima...non vedo l'ora di prendere l'aereo l'indomani per lasciare questo posto che mi confonde.
Sveglia presto e pronti per tornare in aereoporto, l'emozione sale, l'ombelico del mondo è a poche ore, mi ripassano in mente i racconti di H. e non vedo l'ora di atterrare a Cusco, un mese e mezzo intenso ci aspetta, un mese e mezzo in cui mi immergerò totalmente in questa nuova cultura e cercherò di assorbire tutto l'assorbibile, un mese e mezzo in cui spero di scoprire anche cos'è una ONG che lavora sul campo e capire se questo potrà un giorno essere il mio futuro, un mese in cui voglio relazionarmi con la gente del posto e magari conoscere una bella ragazza andina in una notte tra i locali della piazza centrale di cui tanto H. mi ha parlato.
Le Ande dall'aereo sono uno spettacolo, sembrano disegnate con una logica divina, impressionanti e maestose, chissa se saranno cosi anche una volta che ci si trova in mezzo?
Finalmente ci siamo, si intravede un paesone in mezzo alle Ande dai finestrini, l'aereo comincia una manovra torcibudella per trovare l'angolo giusto per l'atterraggio, le case modeste dei cerros di Cusco si fanno sempre più vicine, le ruote toccano terra...finalmente siamo arrivati!!!

Nessun commento:

Posta un commento