martedì 13 agosto 2013

YO OPINO QUE...N°3 - LO SCIOPERO DEL SETTORE SANITARIO PUBBLICO PERUVIANO, UNA LOTTA PER LA SALUTE PUBBLICA.

Medici, infermieri e tecnici sanitari del settore pubblico sono ormai in sciopero da un mese, rivendicando un aumento salariale che in Perù non avviene da più di 20 anni e maggiori investimenti pubblici nel settore, richieste che erano state promesse dal governo l'ottobre scorso ma che poi sono state disattese completamente dal governo Humala.
La situazione degenera e si radicalizza rapidamente, i medici e personale sanitario sono presi a manganellate e attaccati con gas lacrimogeni durante le manifestazioni di piazza, i primari di tutto il paese stanno riconsegnando gli ospedali al ministero rinunciando in massa, minacce di morte e messaggi anonimi recapitati ai medici in sciopero, una decina di medici accampati davanti al ministero della salute sono in sciopero della fame da più di 10 giorni e alcuni sono stati ricoverati d'urgenza, gli ospedali di tutto il paese sono bloccati e sono assicurati solo i pronto soccorso con conseguente disagio per la popolazione.
I soldi per accontentare le richieste dei lavoratori del settore sanitario e per maggiori investimenti ci sono ma il governo si ostina a radicalizzare lo scontro con il settore della salute pubblica...la situazione di scontro è creata per discreditare medici e lavoratori pubblici del settore e creare nell'opinione pubblica un consenso diffuso su ciò che il governo Humala, in teoria di sinistra, realmente vuole realizzare, ovvero una privatizzazione totale del settore sanitario pubblico sul modello USA, e trasformare quindi il diritto alla salute in una semplice questione economica di affari e commercio; chiaramente i mass media danno contro tutto il giorno ai medici alimentanto questo clima di tensione, sfiducia e rabbia verso una categoria che non solo sta lottando per una retribuzione degna ma soprattutto sta lottanto per assicurare che continui e esistere in Perù una assistenza sanitaria pubblica per tutti e non solo per chi può permettersela.